Marina Martorana è giornalista di attualità, autrice di manuali/saggistica e consulente di comunicazione
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Esempi reali di comunicazione balenga

Newsletter numero 4 – marzo 2017 di Studio 21 Brebbia

Cari tutti, come state? Noi benone e speriamo altrettanto per voi! Nelle scorse newsletter avete letto qualche informazione sulla cultura millenaria della comunicazione, regole, tecniche. Ma si sa… tra il dire e il fare, c’è di mezzo l’oceano.

Eppure per imparare a comunicare con efficacia, nel modo giusto, usando le parole più calzanti, oggi la panoramica dell’istruzione pullula di università, master, stage, corsi ad hoc.

Invece tanti giornalisti ricevono quotidianamente quintali di comunicati stampa balenghi, da provette agenzie assoldate da aziende, enti e associazioni per instaurare un rapporto con i media. E restano come minimo allibiti da forma e contenuti… Ridere, piangere o… cestinare le missive?

Riportiamo, a titolo esemplificativo, quanto pubblica su Facebook la collega Rosanna Santonocito, attenta giornalista de Il Sole 24 Ore che ci ha gentilmente concesso di divulgare parti del penoso materiale che riceve. 

Grazie Rosanna! Altrimenti… potrebbe sembrare che ce lo inventiamo noi! 

Amici fan del comunicato balengo, ditemi che il “lunch placé” non è STRAORDINARIOOO????!!!

Batte persino la startup di materassi e la mission & filosofia del brand!!!!!

Gentile Rosanna,  Abbiamo il piacere di invitarvi al press lunch di presentazione di xxx, la prima startup di materassi 100% online…. Per l’occasione saranno presenti 3 fondatori che comunicheranno in esclusiva, e per la prima volta in Italia, la mission e la filosofia del brand oltre agli obiettivi a medio-lungo termine per il mercato italiano. L’appuntamento è previsto per xxx da xxx. Ci farebbe molto piacere se tu o  qualcuno della redazione riuscisse a partecipare a questo incontro; ai fini organizzativi, trattandosi di un lunch placé, posso chiederti gentilmente la possibilità di darci un riscontro entro venerdì 3 febbraio?

Divertimento dell’Ora del Kommiunichetor Dilettante??

Buongiorno Rossana, Le scrivo per sapere se ha notizie circa la possibile partecipazione al press lunch di presentazione di xxx, la prima startup francese di materassi 100% online che, dopo l’enorme successo ottenuto in Francia (oltre 10.000 materassi venduti nel 2016), ha deciso di svilupparsi anche all’interno del mercato italiano. Per l’occasione saranno presenti 3 fondatori di xxx che comunicheranno in esclusiva, e per la prima volta in Italia, la mission e la filosofia del brand oltre agli obiettivi a mediolungo termine per il mercato italiano.

A partire dal nome sbagliato RoSSana e dallo squisito copincolla del primo messaggio… ma il capolavoro di dilettanteria è “sapere se ha notizie circa la possibile partecipazione” . Ma da quando le notizie le devo dare io a loro? E la partecipazione è per forza DI QUALCUNO, anche adesso che “uno vale uno”…

Dalla Neolingua dei kommiunichetors, ecco la perla del giorno, finora insuperata

“Date le restrizioni della location avremmo bisogno di una conferma entro domani per inserire i vostri nominativi negli accrediti”

.. ah, la location “ristretta” è lo Stadio di San Siro … Alè!!!

Insomma, stralci di scritti in teoria professionali che rispecchiano il pressapochismo della nostra società, impoverita di energia costruttiva, in primis dalla triade casta, corruzione e nepotismo. E che, non solo nel campo della comunicazione, annovera schiere di mononeuronici dilettanti – di ogni sesso ed età – al timone. Come dire, le persone sbagliate nei ruoli sostanziali non possono che produrre danni. O essere derise.

 

Studio 21 Brebbia: le sette C per una efficace comunicazione

NEWSLETTER 3-2017 di  Studio 21 Brebbia

LA SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE

È quella branca della sociologia che studia nel dettaglio le implicazioni socioculturali

che nascono dalla mediazione simbolica, con particolare riguardo

all’uso dei mezzi di comunicazione di massa. Essa studia dunque la radio, il

cinema, la televisione, la stampa e, più recentemente, i nuovi media. Studiare i

mezzi di comunicazione significa esaminare come lo stesso messaggio

mediatico abbia, a seconda del contesto culturale, economico e sociale in cui

viene ricevuto, conseguenze differenti sui gruppi sociali, come sui singoli

individui che ne fanno parte (l’attenzione specifica sui singoli è rivolta

maggiormente dalla psicologia sociale). In altre parole si analizzano i modi in

cui il messaggio è trasmesso, le conseguenze della loro fruizione, le tecniche

per una corretta comunicazione, nonché le modalità per riconoscere quando

la comunicazione non è corretta.

UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

Quali sono, dunque, le caratteristiche della comunicazione efficace? Nel

manuale Effective Public Relations (1953), il professor Scott M. Cutlip della

University of Winsconsin ne identificò sette. L’insieme di queste

caratteristiche è conosciuto in inglese come 7 C’s of Communication (le 7 C

della comunicazione).

COMPLETEZZA (Completeness)

Per essere efficace, è necessario che la comunicazione sia completa, ovvero

che contenga tutte le informazioni necessarie al ricevente per valutare

un’offerta o una situazione, o per risolvere un problema. Comunicare in modo

completo permette di raggiungere gli obiettivi di comunicazione in modo più

rapido, poiché il ricevente ha già a disposizione tutti i dati per prendere le

proprie decisioni e si riduce la quantità di domande e dubbi nel ricevente.

CONCISIONE (Conciseness)

Un messaggio breve ed un messaggio conciso non sono la stessa cosa. Essere

concisi infatti significa comunicare tutte le informazioni pertinenti al

contenuto del messaggio senza aggiungere dettagli inutili o ridondanti. Anche

un messaggio breve può, quindi, essere lacunoso o troppo fiorito. La

concisione è un elemento fondamentale della comunicazione efficace, poiché

permette tanto all’emittente quanto al ricevente di concentrarsi solo sulle

informazioni essenziali.

CONSIDERAZIONE (Consideration)

Per comunicare in modo efficace, è necessario che l’emittente prenda in

considerazione il punto di vista del ricevente, le sue necessità ed il suo stato

d’animo. Modulando la comunicazione sulla base dell’altro, l’emittente può

trasmettere le informazioni e i concetti in modo più efficace, poiché sarà in

grado di utilizzare argomenti ed esempi più vicini all’esperienza del ricevente

e, di conseguenza, più facilmente assimilabili e comprensibili.

CONCRETEZZA (Concreteness)

La comunicazione efficace è concreta, ovvero si basa su dati e fatti per

supportare i contenuti del messaggio. Comunicare in modo concreto significa

anche rispondere in modo puntuale alle domande, o sviluppare le proprie

argomentazioni partendo dal caso specifico in esame piuttosto che da teorie e

casi generali. La concretezza aumenta l’efficacia della comunicazione, perché

permette al ricevente di comprendere il messaggio in modo più

circostanziato e completo.

CORTESIA (Courtesy)

Comunicare in modo cortese, senza aggredire l’interlocutore e senza voler

forzare una risposta, migliora il clima della comunicazione e predispone

emittente e ricevente ad una conversazione positiva e costruttiva. La cortesia

nella comunicazione implica anche il rispetto dei valori e della cultura

dell’altro, nonché l’uso di un registro linguistico adatto al pubblico di

destinazione.

CHIAREZZA (Clearness)

Un’altra delle caratteristiche della comunicazione efficace è la chiarezza,

ovvero la specificità del messaggio. Comunicare in modo chiaro significa

concentrarsi su un solo obiettivo, enfatizzandone così l’importanza e

rendendo più semplice l’assimilazione del messaggio da parte del ricevente.

Un altro elemento importante per la chiarezza del messaggio è l’uso di una

terminologia appropriata, che riduce le possibilità di confusione e l’ambiguità

del messaggio.

CORRETTEZZA (Correctness)

Per essere efficace, infine, la comunicazione deve essere svolta in modo

corretto. L’assenza di errori grammaticali o sintattici migliora la chiarezza del

messaggio e ne aumenta l’impatto, influendo positivamente anche

sull’impressione che il ricevente ottiene dell’emittente durante la

comunicazione. Comunicando in modo corretto, l’emittente acquista

credibilità e, di conseguenza, aumenta la credibilità del messaggio