Marina Martorana è giornalista di attualità, autrice di manuali/saggistica e consulente di comunicazione
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Prima giornata nazionale anti-spreco alimentare

riciclare in cucinaUn numerone che fa riflettere: in Italia ogni anno 8,7 miliardi di euro in avanzi di cibarie finiscono letteralmente nella spazzatura. A causa nostra. La stima è di due etti buttati via ogni settimana a famiglia. Così il Ministero per l’Ambiente ha ben pensato di indire La Prima Giornata Nazionale contro gli sprechi alimentari: oggi, 5 febbraio 2014. Con obiettivo di promuovere l’informazione tra pubblico e privato per prevenire lo sperpero, cercando di dimezzarlo entro il 2025. A Roma infatti, al Tempio di Adriano, stamane ci sarà un meeting composto dai principali enti, associazioni, organizzazioni e imprese del settore: Fao, Expo, Last minute market, Confagricoltura, Confcommercio, Banco alimentare, Slow food, Acli, Caritas, Federcomsumatori, Coldiretti, Alce Nero, Barilla, Granarolo, Coop e Conad. E noi, noi come possiamo contribuire concretamente all’anti-spreco che fa bene a tasche e ambiente? La logica fa dire: pensiamo a cosa e a quanto acquistare. Certo, sarebbe il massimo. Ma spesso si è umanamente distratti dai mille imprevisti della quotidianità, si fa la spesa di fretta, con in testa tutt’altro e si mettono nel carrello automaticamente un chilo di pere, un chilo di lattuga, un chilo e oltre di tot mangerecci anche se viviamo da soli. Un aiuto al passo coi tempi viene dai libri che insegnano a creare egregi antipasti, primi, secondi, dolci con gli avanzi. Ne esistono diversi. Per esempio, segnalo quello della giornalista e autrice Giuliana Lomazzi  specializzata in cucina salutistica, docente dei corsi dell’Associazione Cibo è Salute che diffonde il metodo Kousmine in Italy. Edito da Terranuova   , si intitola Riciclare in CucinaL’arte di utilizzare con gusto scarti e avanzi

Eventi artistico-culturali gratis

san filippo neriTempo libero di qualità. E a costo zero. Sono sempre di scena qua e là per Stivale e isole diverse occasioni culturali, con ingresso gratis. Va pure aggiunto (per i diffidenti del no-cost), eventi spesso più interessanti di quelli a pagamento. Perché ideati da Istituzioni ad hoc per  promuovere, diffondere, divulgare, far conoscere al pubblico il gran patrimonio secolare made in Italy. In questo periodo vi segnalo la mostra artistico-spirituale Tra Carità e Vanità. 1731-2013 Trecento anni d’Arte all’Oratorio   di Verona – nella Casa dei Padri Filippini, in onore di San Filippo Neri. Inaugura domani, mercoledì 5 febbraio ( e si potrà ammirare sino al 5 aprile) con  trentotto dipinti di Giuseppe Buffetti, diciotto manufatti tessili dipinti dal veronese Agostino Ugolini e quarantun stampe dedicate alla vita dell’allegro sacerdote fiorentino consacrato. Intanto a Milano prosegue a Palazzo Marino, nella Sala Alessi del Comune in piazza della Scala 2,  l’iniziativa gratuita dedicata alla poesia, battezzata appunto Milano incontra la Poesia. Ogni prima domenica del mese, alle 10,30  –  il prossimo appuntamento sarà quindi domenica 9 febbraio, con Davide Gualtieri – un editore o un attore dedicheranno un’ora all’antica arte verbale, leggendo componimenti poetici, interpretando un autore o una scelta di lirici versi. La partecipazione è gratuita, bisogna però ritirare l’invito all’Urban Center comunale, in Galleria Vittorio Emanuele.  Parecchie poi le iniziative per ben festeggiare San Valentino. Non è ancora confermata la brillante pensata Innamorati dell’Arte del Ministero dei Beni culturali ( biglietto 2×1 in musei, palazzi, siti artistici) ma varie realtà si stanno organizzando per offrire al pubblico innamorato evasioni a tema e senza nulla spendere. Per esempio, in Friuli Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ha organizzato, per domenica 14 febbraio alle ore 16, un percorso di approfondimento sulla vita e gli amori della famiglia dell’Imperatore Augusto.

C’era una volta il Belpaese

italiaMa che tristezza. E che spreco di risorse. Possibile che l’inadeguatezza del nostro sistema politico, nonché dei baldi governanti (peraltro strapagati, no comment), stia affossando anche  la principale forza oggettiva su cui far leva per resuscitare lo sviluppo economico nel Belpaese? Stante che spicchiamo al primo posto nelle classifiche pure perché siamo la nazione che paga più tasse in Europa ( dove vanno a finire i nostri soldi?), i dati del 2013 parlano chiaro: cresce il turismo in quasi tutti i ventotto Paesi dell’Unione Europea, mentre l’Italia si piazza al top come calo statistico, -4,6% rispetto al 2012.  Dando sempre la parola ai numeri, siamo come minimo arretrati: in un digital moment con continuo aumento globale di smartphone, tablet and company, da noi solamente il 53% degli alberghi è dotato di wi-fi gratis. Nelle altre strutture ricettive  ( e non in tutte, alcune probabilmente usano ancora i piccioni viaggiatori) si pagano  mediamente 3,48 euro all’ora. Possibile sia così difficile valorizzare e aggiornare il Paese più bello del mondo? Creare uno Stato Internet friendly, competitivo nella panoramica mondiale per le sue oggettive ricchezze geografiche, artistiche, culturali? Ma forse è più appropriato notare: possibile non esista più uno Stato?