Marina Martorana è giornalista di attualità, autrice di manuali/saggistica e consulente di comunicazione
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Se ti sposi il ristorante costa di più

Sono perplessa dalla notizia, in quanto data e ridata ripetutamente dai media, della coppia che prenota un tavolo al ristorante senza dire che si tratta di un pranzo di nozze. Cosa che ha fatto sclerare il titolare. Ora, sappiamo tutti (o quasi) che ai novelli sposi vengono normalmente applicate tariffe ben superiori a quelle di una normale cena tra amici. Vien da sé che balzi in mente di omettere il motivo della tavolata, in modo da spendere meno a fronte dello stesso menu, dello stesso servizio, della stessa location. 

Perché stupirsi dell’ovvio? Il proprietario si è ovviamente incavolato, avrebbe guadagnato di più. Ovviamente gli sposi, risparmiando, non hanno commesso alcun reato. Basta, si chiude così la storiella.

Il macrocosmo dei consumi ha regole implicite oramai sgamate dai più. Dai saldi farlocchi alla lievitazione dei prezzi in vista di festività canoniche come Natale, Pasqua, San Valentino, l’8 marzo e via narrando. 

I consumatori oggi non sono perlopiù esche da accalappiare all’amo del business, bensì persone informate. Che magari comprano i regali natalizi a settembre o il gioiello per l’innamorata in tempi non sospetti. E’ la maggioranza di commercianti, piccoli, medi, grandi a non essersi evoluta. Ma questa é un’altra storia.  

 

 

 

Spender Bene: tavola di Pasqua sostenibile & trendy

tov pasquaPasqua con chi vuoi. E di solito si imbandiscono allegre tavolate tra amici, in città o magari al lago, al mare, sui monti. Al di là del significato religioso, la Pasqua rappresenta una giornata primaverile scaccia-stress da vivere in compagnia. L’euroafflizione si sa galoppa e le tasse prosciugano il già esausto c/c. Un momentaccio che non deve penalizzarci. Sapendo spendere si può fronteggiarlo senza dover rinunciare a piacevoli ricorrenze conviviali. Vediamo in cinque punti come si possono contenere i costi e mantenere la qualità nell’allestire una tavola pasquale sostenibile e di tendenza, al passo coi tempi. Con quel mix di tradizione e di innovazione che schiaccia l’occhio al successo. E buonissima Pasqua a tutti

uova pasqua1) Non solo vegetariani, fruttariani o vegani. Pur onnivori, si può bandire l’agnello dal menu dando un attualissimo significato alla propria scelta di sostenibilità. Un duplice risparmio: sulla spesa della bestiola da cucinare e in tutela del world wildlife. D’altronde Pasqua è comunemente un giorno di pace. Un po’ di coerenza non stona mai. Eppure per questa festività ogni anno vengono uccisi 2 milioni tra agnelli e capretti in tutto il mondo, di cui 700 mila in Italia, secondo i dati LAV www.lav.it dell’anno scorso. Già, ma con cosa sostituirlo? Con la parmigiana di melanzane, per esempio. Farcita con le uova sode tagliate a sottili fettine, per renderla più pasquale. I piatti della riscoperta cucina tradizionale italiana sono di gran moda e nel portale www.ricettedellanonna.net‎ , oltre alle ricette, si scovano anche tante ispirazioni culinarie 2) Per far la spesa usufruendo delle promozioni cicliche della grande distribuzione, si possono guardare in un sol clic le offerte mangiaebevi dei volantini lanciati nel periodo dai supermercati e valutare quello più conveniente. Sono pubblicati su www.klikkapromo.it oppure al www.doveconviene.it  Un’altra possibilità per assicurarsi il low cost di qualità tra mangerecci e beveraggi è di andare in un mass market della catena tedesca Lidl www.lidl.it

pulcino3)  Le decorazioni rendono la tavolata ancora più piacevole. Piccole accortezze di stile. Come i tovaglioli piegati a forma di coniglietto danno un bel tocco d’immagine. Le istruzioni per chi non sa come si faccia sono anche al www.casaetrend.it   E così il menu del convivio pasquale, scritto ( al pc) in corsivo e poi arrotolato tipo pergamena, con un nastrino in raso che lo tiene. Da non trascurare segnaposti e centrotavola. Chi ha poco tempo trova tanti soggetti anche a forma di uova, di campana o composizioni di gallinelle e pulcini nella catena dei Tiger Stores www.tiger.it : originali nel design danese, costano da 1 a 3 euro. Oppure, un salto nei mercati rionali: sotto Pasqua è un proliferare di accessori a mini prezzi e, nei banchi di alimentari, di coniglietti, pulcini, campanelle di cioccolato. Altrimenti, via libera alla creatività del fai-da-te. Pure l’artigianato svetta nel lifestyle. Tanto per esemplificare un po’, si acquistano i coloranti alimentari – anche su www.ebay.it inserendo le parole chiave – per dipingere le uova sode di verde o giallo, le tinte più pasquali, ma pure abbinate al colore della tovaglia. Da metterle tutte in un cestino di bambù foderato con carta velina color verde prato al centro. E disponendo un uovo davanti al piatto di ogni ospite, come segnaposto, scrivendo il nome. Sempre come segnaposti, si possono anche predisporre dei piccoli coni di carta in tinta pastello con dentro un ramoscello d’olivo, legati con un nastrino della stessa tinta.

<a href="http://www.marinamartorana read this.it/wp-content/uploads/2014/03/uova-2.jpg”>uova 24) Gli spacci aziendali di dolcezze sono fondamentali per chi non vuole rinunciare ai brand per uova di cioccolato, colombe e dintorni. Tutti gli arcinoti tra cui Galbusera www.galbusera.it , Lindt www.lindt.it , Bauli www.bauli.it , Paluani www.paluani.it , Zàini www.zainispa.it  hanno il loro outlet, all’interno dell’azienda e altrove. Si risparmia dal 20-30% in su, sino al 70% se le confezioni – scatole, involucri etc – durante la lavorazione sono rimaste danneggiate ( ma il prodotto è integro) e quindi invendibili nei canali tradizionali. Se non si trovano nei siti gli indirizzi, dare un’occhiata sulle Pagine Gialle  www.paginegialle.it

5) Musica. Radio, wi-fi, CD, vinile, cassette: mangiare a suon di musica ( non alta) è sempre gradevole. Naturalmente scegliendo armonie o brani da sottofondo, dal classico in poi, in modo non disturbino la conversazione. Non costa nulla, tutti abbiamo in casa l’occorrente…basta azionarlo

 

 

Design danese, qualità e mini prezzi nei Tiger Stores

tigerConoscete già la catena di negozi Tiger ? Vi assicuro che vale pena farci un giro.  Sono una delle tante prove che il low cost può essere chic e di qualità. Rappresentano l’evoluzione nordica dei bazareschi Tutto a 1 euro ( e nomi simili), a loro volta importati dal concetto dei One Dollar disseminati tra Stati Uniti e Canada. Ma da noi dal sapore ben più orientaleggiante che americano. Invece il primo Tiger è nato a Copenhagen, nel 1995. Oggi il network conta oltre 120 realtà in Europa e, manco a dirlo, naturalmente sono sbarcati anche in Italia ( nel website ci sono gli indirizzi).  Sempre affollati. L’eclettica mercanzia attira, spazia sorniona tra utile e futile. E punta soprattutto su articoli per feste e divertimento ( tra cui i finti occhiali sormontati di paillettes o a forma di occhi gatteschi), cancelleria ( anche allegra come maxi penne, maximatite, maxi gomme..), idee regalo, giardinaggio, casalinghi ( carine le mini grattugie da tavola). Originali in quanto prodotti con quel tocco esotico di design danese, in colori di tendenza, di buona qualità e a mini prezzi: il range in esposizione oscilla da 1 a 20 euro. Paradisi dello shopping democrtico allestiti in location dal piacevole minimal-style, ordinate, con il caleidoscopico assortimento riposto con  rigore scandinavo tra ripiani e scaffali.  Chi ci va mi faccia sapere che ne pensa