Marina Martorana è giornalista di attualità, autrice di manuali/saggistica e consulente di comunicazione
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La sponda lombarda del Lago Maggiore, questa sconosciuta

Grazie per l’attenzione amici reali e virtuali, ma non è tutto. La mia musa ispiratrice è la sponda lombarda del Lago Maggiore, per certi versi la bella addormentata su se stessa, per altri…fa pensare all’indimenticabile Carneade, chi era costui?, oppure si può definire la sconosciuta alla luce del sole. Contrariamente alla dirimpettaia costa piemontese, arcinota. Come è possibile che un’area del laborioso Nord Italia, in Lombardia, a una cinquantina di chilometri da Milano, a una ventina dall’aeroporto di Malpensa e dalla Svizzera, straripante di natura, tramonti, arte, storia, cultura millenaria non sia adeguatamente valorizzata e promossa? Eddai. La zona si articola in un suggestivo sali-scendi collinare tra quattro laghi, oltre al Maggiore ci sono quelli di Monate, Comabbio e di Varese. Il Maggiore e Monate sono balneabili e dalle acque costantemente monitorate e pulitissime, gli altri no. Si dovrebbe far qualcosa di concreto, trascurarla è un grande, enorme spreco di risorse. Sarebbe importante agire per lo sviluppo socioeconomico nonché per l’affascinante turismo slow lacustre, i comuni della provincia di Varese che si affacciano sul lago Maggiore lungo una sessantina di chilometri, sino al confine elvetico, sono quindici: Tronzano Lago Maggiore,  Maccagno con Pino e Veddasca, Luino, Germignaga, Brezzo di Bedero, Porto Valtravaglia, Castelveccana, Laveno Mombello, Leggiuno, Monvalle, Brebbia, Ispra, Ranco, Angera, Sesto Calende.

I miei gialli sono ambientati qui, sulla sponda lombarda del Verbano, in uno scenario spettacolare che spero possa diventare un pochino più noto…almeno per chi li leggerà.