Marina Martorana è giornalista di attualità, autrice di manuali/saggistica e consulente di comunicazione
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Biografie familiari o aziendali, nuovo servizio di Studio 21

Newsletter 6-2017   Studio 21 Brebbia

Cari tutti, in primis ci auguriamo che la bella stagione, con le sue virtù terapeutiche, i suoi colori e i suoi profumi possa aiutare ognuno a stare meglio, dentro e fuori di sé.

Ci teniamo a informarvi di un nostro nuovo e interessante servizio, intitolato

 Biografie familiari o aziendali – Scrivi la tua storia

Abbiamo infatti appena inserito, nella nostra variegata proposta di comunicazione, la possibilità per Enti, società o privati di farsi scrivere un personalissimo e documentato libro – da stampare anche in copie limitate – con la storia della propria realtà commerciale (magari in occasione di un anniversario significativo) o della propria famiglia (per non dimenticare la storia unica e irripetibile di ognuno di noi, per donare a un nostro caro la testimonianza più preziosa che possediamo, per tramandare ai nipoti la narrazione del proprio nucleo genealogico).

Se ne occupa una nostra ottima consulente, esperta da anni proprio in biografie: la giornalista e scrittrice luinese Maria Giulia Baiocchi.

Chi fosse interessato, ci scriva o telefoni: lo metteremo direttamente in contatto con Maria Giulia per costi e dettagli del suo incarico.

I nostri più sentiti auguri di una Pasqua all’insegna della serenità individuale, nonché di una pace nel mondo purtroppo a rischio

 

Studio 21 Brebbia: le sette C per una efficace comunicazione

NEWSLETTER 3-2017 di  Studio 21 Brebbia

LA SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE

È quella branca della sociologia che studia nel dettaglio le implicazioni socioculturali

che nascono dalla mediazione simbolica, con particolare riguardo

all’uso dei mezzi di comunicazione di massa. Essa studia dunque la radio, il

cinema, la televisione, la stampa e, più recentemente, i nuovi media. Studiare i

mezzi di comunicazione significa esaminare come lo stesso messaggio

mediatico abbia, a seconda del contesto culturale, economico e sociale in cui

viene ricevuto, conseguenze differenti sui gruppi sociali, come sui singoli

individui che ne fanno parte (l’attenzione specifica sui singoli è rivolta

maggiormente dalla psicologia sociale). In altre parole si analizzano i modi in

cui il messaggio è trasmesso, le conseguenze della loro fruizione, le tecniche

per una corretta comunicazione, nonché le modalità per riconoscere quando

la comunicazione non è corretta.

UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

Quali sono, dunque, le caratteristiche della comunicazione efficace? Nel

manuale Effective Public Relations (1953), il professor Scott M. Cutlip della

University of Winsconsin ne identificò sette. L’insieme di queste

caratteristiche è conosciuto in inglese come 7 C’s of Communication (le 7 C

della comunicazione).

COMPLETEZZA (Completeness)

Per essere efficace, è necessario che la comunicazione sia completa, ovvero

che contenga tutte le informazioni necessarie al ricevente per valutare

un’offerta o una situazione, o per risolvere un problema. Comunicare in modo

completo permette di raggiungere gli obiettivi di comunicazione in modo più

rapido, poiché il ricevente ha già a disposizione tutti i dati per prendere le

proprie decisioni e si riduce la quantità di domande e dubbi nel ricevente.

CONCISIONE (Conciseness)

Un messaggio breve ed un messaggio conciso non sono la stessa cosa. Essere

concisi infatti significa comunicare tutte le informazioni pertinenti al

contenuto del messaggio senza aggiungere dettagli inutili o ridondanti. Anche

un messaggio breve può, quindi, essere lacunoso o troppo fiorito. La

concisione è un elemento fondamentale della comunicazione efficace, poiché

permette tanto all’emittente quanto al ricevente di concentrarsi solo sulle

informazioni essenziali.

CONSIDERAZIONE (Consideration)

Per comunicare in modo efficace, è necessario che l’emittente prenda in

considerazione il punto di vista del ricevente, le sue necessità ed il suo stato

d’animo. Modulando la comunicazione sulla base dell’altro, l’emittente può

trasmettere le informazioni e i concetti in modo più efficace, poiché sarà in

grado di utilizzare argomenti ed esempi più vicini all’esperienza del ricevente

e, di conseguenza, più facilmente assimilabili e comprensibili.

CONCRETEZZA (Concreteness)

La comunicazione efficace è concreta, ovvero si basa su dati e fatti per

supportare i contenuti del messaggio. Comunicare in modo concreto significa

anche rispondere in modo puntuale alle domande, o sviluppare le proprie

argomentazioni partendo dal caso specifico in esame piuttosto che da teorie e

casi generali. La concretezza aumenta l’efficacia della comunicazione, perché

permette al ricevente di comprendere il messaggio in modo più

circostanziato e completo.

CORTESIA (Courtesy)

Comunicare in modo cortese, senza aggredire l’interlocutore e senza voler

forzare una risposta, migliora il clima della comunicazione e predispone

emittente e ricevente ad una conversazione positiva e costruttiva. La cortesia

nella comunicazione implica anche il rispetto dei valori e della cultura

dell’altro, nonché l’uso di un registro linguistico adatto al pubblico di

destinazione.

CHIAREZZA (Clearness)

Un’altra delle caratteristiche della comunicazione efficace è la chiarezza,

ovvero la specificità del messaggio. Comunicare in modo chiaro significa

concentrarsi su un solo obiettivo, enfatizzandone così l’importanza e

rendendo più semplice l’assimilazione del messaggio da parte del ricevente.

Un altro elemento importante per la chiarezza del messaggio è l’uso di una

terminologia appropriata, che riduce le possibilità di confusione e l’ambiguità

del messaggio.

CORRETTEZZA (Correctness)

Per essere efficace, infine, la comunicazione deve essere svolta in modo

corretto. L’assenza di errori grammaticali o sintattici migliora la chiarezza del

messaggio e ne aumenta l’impatto, influendo positivamente anche

sull’impressione che il ricevente ottiene dell’emittente durante la

comunicazione. Comunicando in modo corretto, l’emittente acquista

credibilità e, di conseguenza, aumenta la credibilità del messaggio

 

Brebbia, l’ombelico dell’info-communication

brebbia-churchBrebbia, l’ombelico dell’info-communication è la nuova newsletter di Studio 21 Brebbia. Qualche cenno tra passato e presente di un aspetto fondamentale e senza tempo tra persone, Enti, Aziende..appunto, il comunicare.

L’unico grande problema della comunicazione è l’illusione che abbia avuto luogo. (George Bernard Shaw)

NEWSLETTER 1- gennaio 2017

 COMUNICARE… UN’ESIGENZA CHE NASCE NELLA NOTTE DEI TEMPI

La comunicazione, verbale, gestuale o scritta, è nata con il mondo e si è evoluta di pari passo, assumendo proporzioni sempre più globali in relazione a ogni nuova scoperta tecnologica. La parola deriva dal greco antico koinòs, che significa ‘mettere in comune’. E poi dal latino, cum (con) e munire (legare, costruire) e ancora da communico, mettere in comune, far partecipe, che a sua volta deriva dall’aggettivo communis, comune, che appartiene a molti e significa anche affabile, cortese, come dal sostantivo: comunità, nazione, bene comune. In prima sintesi, è l’insieme dei fenomeni che comportano la distribuzione di informazioni.

communicationLA SCRITTURA PER TRASMETTERE INFORMAZIONI

Dai segnali di fumo gestiti con fiamma più alta o bassa, oppure intensa o tenue agli ideogrammi – che non rappresentano icone né hanno legami con quanto raffigurano ma sono segnali convenzionalizzati, intorno al 3500 a.C , in Mesopotamia, si passa all’elaborazione del primo sistema di scrittura, basato su ideogrammi.

UN ANEDDOTO PER SOTTOLINEARE L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE CONVENZIONALE

La storia delle comunicazioni ricorda un aneddoto drammatico in quel mondo greco in cui gli eventi tanto bene s’intrecciano con leggenda e mitologia: la morte di re Egeo, suicida in mare a causa di un’errata notizia pervenutagli a distanza. Il figlio Teseo, infatti, al ritorno dall’impresa vittoriosa contro il Minotauro, aveva dimenticato di sostituire le vele nere con quelle bianche. Segnale che avrebbe dovuto far intendere da lontano al padre sulla terraferma che la missione era perfettamente riuscita e lui era salvo.communication-2

L’AVVENTO DELLA STAMPA E LA NASCITA DEI LETTERATI

Ma facciamo un grande salto in avanti in Europa. Verso la fine del Quattrocento l’artigiano orafo tedesco Gutemberg inventò i caratteri mobili in metallo per la stampa. Va detto che la stampa cinese, realizzata con tasselli di argilla o di legno, era già in atto da circa cinque secoli. Comunque, la nuova tecnologia ebbe una diffusione europea rapidissima: nel 1500 si contavano stamperie in 242 città. Così la trasmissione fa un grosso balzo in avanti. La riproduzione dei testi scritti si sposta dallo scrittoio dell’amanuense all’officina dello stampatore. Inoltre, con la stampa viene a crearsi una nuova classe d’intellettuali, gli uomini di lettere. Prima di allora era la Chiesa che monopolizzava i letterati, patrocinati a volte anche dal mecenatismo aristocratico e borghese. Presto anche l’editore diventa una sorta di mecenate legato alla nascente economia di mercato. Non va dimenticato, infine, che durante l’Illuminismo scrivere diventò una vera e propria carriera intrapresa da decine di pensatori, filosofi, intellettuali e scienziati. Tuttavia, la rivoluzione della stampa non si verificò nell’arco di una generazione. Ci vollero 200 anni perché i cambiamenti introdotti dalla stampa nella società e nel campo della conoscenza fossero definitivamente sistematizzati.